«L’industria automobilistica italiana sarà costretta a lottare per la sua sopravvivenza, qualora non si andasse nella direzione di anticipare alla prima parte del 2025 la revisione dello stop (entro il 2035) alla produzione di veicoli endotermici». Lo sostiene Antonio Spera, segretario nazionale UGL Metalmeccanici, a margine del Workshop Teha di Cernobbio.

«Nel mercato italiano dell’auto, Stellantis ha assistito nella prima parte dell’anno a un crollo della produzione del gruppo: -25% rispetto al 2023, pari a 300 mila veicoli di cui 186.510 auto, scendendo fino al – 35,9%. Su tutto incombe anche la trattativa con il governo sulla nascita della gigafactory di Termoli, ormai arrivata ad una pericolosissima fase di stallo. In tal senso, suscitano forti timori le voci insistenti di una sostituzione di Stellantis con il gruppo cinese Dongfeng, nuovo possibile destinatario di 400 milioni di euro di fondi attinti dal Pnrr. Il problema non è solo italiano: in Germania Volkswagen, secondo produttore mondiale di auto, ha ventilato, per la prima volta dopo 87 anni di storia, la chiusura di impianti di produzione di veicoli e di componenti, qualora la UE non intervenisse rapidamente di fronte all’impari concorrenza dei costruttori cinesi, favoriti dalla maggior disponibilità di materie prime per le batterie e dai costi di produzione più bassi, mentre i gruppi europei si devono ancora attrezzare per convertire all’elettrico le loro linee di montaggio entro il 2035».

Ecco perché «le preoccupazioni del ministro delle Imprese e del Made in Italy sono condivisibili e quindi incoraggiamo lo stesso, in occasione di un vertice sul settore promosso dall’Ungheria il 25 settembre a Bruxelles, a chiedere l’anticipo, alla prima parte del 2025, di una revisione dello stop (2035) alla produzione di veicoli endotermici. Richiesta che lo stesso Urso rilancerà il giorno successivo al consiglio dell’Ue sulla competitività».

«Oltre a ciò, chiediamo al governo e all’intera UE di sostenere il settore Auto con imponenti risorse pubbliche, con un piano “tipo Pnrr” per l’Automotive attraverso una tempistica adeguata in termini di sostenibilità economica, produttiva e sociale», conclude Spera.

 

Roma, 9 settembre 2024