​”È fondamentale tutelare la sicurezza e i diritti di tutti i lavoratori coinvolti anche con un maggiore impegno da parte degli enti locali (in particolare le Regioni) per attivare strumenti di integrazione salariale tramite politiche attive del lavoro”. Così Daniele Francescangeli, vicesegretario nazionale UGL Metalmeccanici, oggi all’incontro per l’esame congiunto della richiesta di Cigs presentata da Acciaierie d’Italia in Amministrazione Straordinaria e depositata lo scorso 12 giugno, a seguito dell’interruzione dell’attività dell’Altoforno n.1, dopo un incendio e il successivo sequestro disposto dall’autorità giudiziaria. La richiesta di Cigs coinvolge 4.050 dipendenti, di cui 3.500 nello stabilimento di Taranto. Confermati, dall’azienda, l’obiettivo di riavviare l’altoforno 2 entro dicembre 2025 e, da parte del governo, le risorse per garantire la continuità aziendale, con un primo contributo di 200 milioni di euro. “Non del tutto sufficiente a coprire l’intero fabbisogno fino alla fine dell’anno”. Per l’UGL metalmeccanici è necessario “un piano di lavoro chiaro e trasparente, capace di guidare la gestione in questa delicata fase industriale, insieme a una sinergia efficace tra istituzioni locali e nazionali. Strumenti fondamentali per il rilancio del comparto sono l’Autorizzazione Integrata Ambientale e l’Accordo di Programma, già al centro del dibattito”. Sul versante della formazione professionale, “abbiamo proposto l’avvio di un percorso di crescita culturale e professionale, affiancato da un adeguato sostegno economico per i lavoratori coinvolti. In tal direzione, la Regione Puglia ha annunciato l’imminente pubblicazione di due bandi per la riqualificazione e l’integrazione salariale». A questo punto, «ci aspettiamo che anche le altre Regioni si attivino, promuovendo bandi e misure dedicate alla formazione. Continueremo a vigilare affinché vengano adottate tutte le misure necessarie per tutelare i lavoratori e favorire un rilancio sostenibile di Acciaierie d’Italia, nel pieno rispetto delle esigenze industriali, ambientali e sociali dei territori coinvolti”, conclude Francescangeli.

 

Roma lì 25 giugno 2025

Scarica la rassegna in formato PDF