“Desta preoccupazione l’intervista rilasciata ieri a La Repubblica dall’AD di Bosch Italia, Gerhard Dambach, sulla grave situazione dello stabilimento di Bari, impegnato per il 90% nella produzione di componenti per autovetture diesel. O si cambia o è il dramma” dichiarano in una nota congiunta il segretario generale Ugl Metalmeccanici Antonio Spera, la segretaria provinciale Ugl Metalmeccanici Bari Samantha Partipilio e le rsu di stabilimento.

“Evidentemente gli accordi intrapresi solo 1 anno e mezzo fa, che sacrificavano le ferie e le tasche dei lavoratori in cambio di investimenti

non sono stati abbastanza lungimiranti, dal momento che l’azienda registra un calo dei volumi pari al 32% rispetto alle previsioni – proseguono i sindacalisti – Notizia questa che arriva all’indomani anche di una negoziazione, che dura ormai da quasi 1 anno tra OO.SS. e Bosch Italia, per allocare nello stabilimento di Bari una porzione di produzione di componenti che di fatto sta esplodendo in un altro stabilimento italiano di Bosch”.

“Non è possibile che in altri stabilimenti italiani del Gruppo si continuano a fare assunzioni mentre a Bari si dichiarano gli esuberi di personale. Bosch si impegni a portare nel sito di Bari nuove produzioni, in settori diversi dal diesel, perché i lavoratori non possono continuare ancora a pagare sulla propria pelle il prezzo di decisioni poco ponderate. Questo comportamento – concludono i sindacalisti –  non si adatta allo stile di un colosso multinazionale che da anni dimostra una profonda attenzione alla responsabilità sociale sui territori”.