“Inaccettabile la Cigo per 1395 lavoratori richiesta a soli 6 mesi dall’acquisto e giustificata dall’azienda con una perdita economica  che, secondo i sindacati, è da attribuire alla decisione unilaterale di Arcelor Mittal di abbassare la produzione sul sito di Taranto, decisione peraltro non in linea con quanto previsto dal medesimo accordo”.

Lo dichiara il segretario generale Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera, dopo aver partecipato al vertice Mise insieme    al segretario territoriale di Taranto Alessandro Calabrese,Domenico Gigante segretario provinciale Ugl metalmeccanici Taranto e alla Rsu Alessandro Dipino.

“L’accordo, sottoscritto anche a salvaguardia anche dell’occupazione della città di Taranto, continua a non trovare una giusta applicazione nel rispetto delle norme ambientali prioritarie per l’Ugl. La terziarizzazione ha danneggiato i dipendenti diretti, incidendo negativamente sui lavoratori posti in CIGS, circa 1675, i quali a seguito della richiesta della nuova Cig vedono allontanarsi il periodo di rientro al lavoro. Inoltre, le bonifiche previste dall’amministrazione straordinaria non hanno dato alcun contributo lavorativo per il rientro dei lavoratori posti in Cigs”.

“Non si può eludere – conclude Spera – un percorso collaborativo tra azienda a sindacati che porti alla tutela ambientale ed al rispetto della sicurezza sul lavoro, ove la manutenzione al momento non è prevista per gli interventi ordinari e straordinari”.

Un’altro macigno si abbatte su Taranto, il sequestro dell’altoforno  due per disposizione della procura a seguito di un incidente mortale del 2015.