“La conferma da parte di Whirlpool di chiudere il sito produttivo di Napoli, nonostante le importanti incentivazioni messe in campo da Governo e Regione Campania, dimostra solo che la crisi produttiva irreversibile di Napoli lamentata ancora una volta dall’azienda e’ stata soltanto un pretesto per giustificare questo abbandono. Dal nostro punto di vista, invece, si puo’ prorogare la data della chiusura, le condizioni per la ripresa ci sono, come indica indirettamente la conferma degli investimenti di lungo periodo da parte dello stesso Gruppo previsti nel piano industriale per tutti gli altri siti italiani”. Lo dichiara il segretario nazionale UGL Metalmeccanici, Antonio Spera, al termine dell’incontro sul destino del sito partenopeo al quale ha partecipato insieme al coordinatore nazionale UGL Whirlpool, Francesco Armandi, al segretario provinciale Napoli, Ciro Esposito, e alle rsu, alla presenza di un’ampia delegazione del Governo guidata dal ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, piu’ il Prefetto di Napoli e i rappresentanti delle Regioni Campania, Marche, Piemonte e Toscana.
Per l’UGL Metalmeccanici – sottolinea Spera – diventa ancora piu’ inaccettabile oggi la chiusura di Napoli, i circa 50 milioni di euro messi a disposizione tra Governo e Regione, oltre alle nuove misure di defiscalizzazione e ammortizzatori sociali, rendono il sito attrattivo per la produzione. Occorre dare opportunita’ a nuove aziende purche’ abbiano obiettivi seri. Possono essere interessanti le proposte di nuove reindustrializzazioni presentate da Invitalia, con tre aziende dell’automotive, perche’ non alternative alla chiusura e capaci di assorbire tutti i lavoratori della Whirlpool, ma lascerebbero senza risposte gli oltre 800 lavoratori dell’indotto, per il destino dei quali siamo decisamente preoccupati. Il Governo – conclude Spera – si faccia rispettare e sia piu’ severo rispetto al passato e al presente proprio a fronte del grande impegno che ha deciso di impiegare per il sito di Napoli”.