“Importante è la decisione odierna della regione Friuli-Venezia Giulia di voler depositare presso il Tribunale di Trieste un ricorso d’urgenza per impugnare la comunicazione di Wartsila Italia spa in merito alla chiusura dello stabilimento di San Dorligo della Valle”.
Lo dichiara il segretario nazionale UGL Metalmeccanici, Antonio Spera, il quale ricorda anche che “domani, sabato 3 settembre, tutte le categorie dell’UGL saranno in piazza a Trieste a sostegno dei lavoratori diretti e dell’indotto” e che “la vertenza non deve essere circoscritta al solo territorio del Friuli-Venezia Giulia, perché riguarda la politica industriale dell’intero Paese. Per almeno due motivi: il primo, in Friuli 450 lavoratori sono a rischio, ma le attività di Wärtsilä coinvolgono circa 1.150 persone, di cui circa 950 a Trieste e le restanti a Genova, Napoli e Taranto. Il secondo: Wärtsilä Corporate, negli ultimi 4 anni, ha aperto in sordina un nuovo stabilimento in Finlandia, spostando lì la produzione, fino ad ora, realizzata in Italia, pur a fronte di ottimi profitti, e rischiando, con la sua scelta unilaterale, di cancellare una storia lunga 150 anni. L’Italia non può accettarlo né può accettare di diventare l’emblema della desertificazione industriale. Contiamo molto sull’impegno del presidente del Friuli-Venezia Giulia, che ha dichiarato di essere intenzionato a fare tutto il possibile per evitare la chiusura dello stabilimento di San Dorligo della Valle. Ci aspettiamo altrettanto dal governo nazionale”.
“Come sindacalisti, lavoratori e italiani, siamo stanchi di sentir parlare di esuberi, l’UGL Metalmeccanici è in prima linea per evitare questo ennesimo scempio industriale. Lo ribadiremo in occasione della convocazione al Mise del prossimo 7 settembre, dove chiederemo anche la continuità della produzione e la valorizzazione del know how italiano”.

Roma, 2 settembre 2022