“Lo stabilimento di Trieste, e in generale tutte le aziende dell’indotto, sono storicamente focalizzate sulla produzione di motori marini e tale deve restare la mission del sito Wartsila. Per questa ragione, consideriamo irricevibili e prive di consistenza le due manifestazioni di interesse giudicate positive da Wartsila e presentate a sindacati e rappresentanti del Governo e della Regione”.
Questo il giudizio espresso dall’UGL Metalmeccanici attraverso il segretario confederale, Adelmo Barbarossa, e dall’UGL FVG, rappresentato dalla segretaria Roberta Vlahov, rispetto alle 2 dimostrazioni di interesse su 25 pervenute e presentate dalla multinazionale finlandese da aziende e gruppi nazionali e internazionali nel corso della riunione svolta ieri presso il Mimit per la definizione della vertenza Wartsila
“L’impressione è che la capogruppo finlandese voglia impedire la nascita di un concorrente in Italia nella produzione di motori marini, soprattutto se ecologici e alimentati a idrogeno, come da noi più volte proposto. Abbiamo chiesto al Governo, attraverso la sottosegretaria Bergamotto, e al Governatore del Friuli-Venezia Giulia, Massimo Fedriga, di mettere in campo tutte le azioni per riportare Wartsila verso una soluzione seria e finalizzata a garantire i livelli occupazionali del territorio Triestino”.
Nella riunione di ieri, alla presenza della sottosegretaria Fausta Bergamotto e del Governatore del Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e delle organizzazioni sindacali, “l’azienda ha presentato – spiegano Barbarossa e Vlahov – due dimostrazioni di interesse. La prima da parte di IMR partecipata da CDP per produrre componentistica auto di alta gamma che prevede di reimpiegare entro il 2025 circa 250 addetti. La seconda, da parte di H2 Energy una start-up che propone la produzione di elettrolizzatori destinati alla produzione di idrogeno, azienda con 30 dipendenti e capitale sociale di 7 milioni di euro, che prevede di reimpiegare entro il 2026 circa 280 dipendenti”.
Roma, 19 maggio 2023