“L’incidente occorso il 7 maggio scorso, che ha interessato l’Altoforno n° 1 dello stabilimento di Taranto, ha di fatto modificato il contesto nel quale si era addivenuti ad un accordo di cigs finalizzato ad un Piano di Ripartenza dell’intero sito siderurgico, siglato il 04 marzo scorso. Dubbi e preoccupazioni sono molto forti, urge un incontro a Palazzo Chigi”. Questa la richiesta di Antonio Spera, segretario nazionale UGL Metalmeccanici, Daniele Francescangeli, vicesegretario nazionale con delega alla Siderurgia, e Alessandro Dipino, segretario provinciale di Taranto, a margine dall’incontro in videoconferenza di oggi tra Acciaierie d’Italia in A.S. e le organizzazioni sindacali. “Purtroppo – dichiarano – non ci sono state fornite informazioni sufficienti a chiarire l’accaduto, poiché sono ancora in atto gli accertamenti. Restano quindi validi dubbi e preoccupazioni sulla sostenibilità degli impianti e sulla loro sicurezza, sui tempi di ripresa dei livelli produttivi e sulla stabilità economico-finanziaria dell’azienda, nonché sulla possibilità di continuare il percorso tracciato verso una eventuale vendita a player inizialmente interessati all’acquisto”.
“La proposta di estendere ad oltre 4000 unità la CIGS, di cui oltre 3500 per il sito di Taranto, richiede un’attenta riflessione nonché valutazioni di natura tecnica e politica, e quindi l’impegno di tutti gli attori coinvolti a partire dal governo, che dovrà garantire soluzioni ed investimenti per mettere sul mercato un’azienda appetibile, ma, soprattutto, per evitare che, ancora una volta, siano i lavoratori, la città ed i cittadini a pagare le conseguenze di scelte nefaste assunte in passato – sottolinea Spera -. L’accordo che avevamo sottoscritto a marzo 2025, con forte senso di responsabilità da parte di UGL Metalmeccanici, era finalizzato a garantire la sicurezza degli impianti, dei lavoratori e la protezione del loro reddito, permettendo di proseguire su un percorso di relazioni industriali che, purtroppo, oggi si presenta nuovamente fragile, soprattutto perché le informazioni si ricevono attraverso gli organi di stampa. È chiaro che, adesso, diventa obbligatorio cambiare passo”.
Roma lì 13 maggio 2025