“L’Ugl Metalmeccanici, nel condannare con fermezza l’aggressione e il ricorso unilaterale ad azioni militari, auspica l’avvio di un dialogo e soluzioni politiche per garantire un risultato pacifico stabile per l’Ucraina e per tutta l’Europa”.

Lo dice il Segretario Nazionale dell’Ugl Metalmeccanici Antonio Spera per il quale, ”siamo favorevoli affinché le forze politiche prendano una chiara posizione in riferimento alla crisi tra Russia e Ucraina e sulla necessità di costruire una soluzione negoziata che escluda l’intervento militare. Per l’Ugl – prosegue Spera – il fallimento dell’azione diplomatica fa esplodere in tutta la sua drammaticità il rischio di un’estensione nell’area est del nostro continente in un conflitto che porterebbe una drammaticità incommensurabile. L’UglM è per una de-scalation conflittuale che vada nella direzione di una soluzione pacifica all’ottenimento sperato di una immediata sospensione delle attività belliche: non possiamo nascondere la nostra grande preoccupazione per le conseguenze militari ed economiche che un conflitto nel cuore dell’Europa potrebbe provocare. Siamo al fianco di ogni Paese che chiede rispetto e inviolabilità dei propri confini, il ricorso alla violenza ha sempre generato sofferenza e fatto sorgere nuovi conflitti. Come Ugl – prosegue Spera – la nostra posizione sindacale vuol essere un segno tangibile, una forte condanna sull’aggressione dell’Ucraina e forte espressione di solidarietà a tutti coloro che sono stati per troppo tempo ostaggio di conflitti geopolitici. Solo la pace e la sicurezza possono creare le condizioni per una ripresa economica sostenibile, assicurando al contempo un livello efficace di giustizia sociale e protezione sociale per i lavoratori e le loro famiglie. E come più volte ribadito da Papa Francesco, anche l’UglM instancabilmente sostiene che la diplomazia resta l’unica strada percorribile per ripristinare la stabilità e riattivare il processo di pace. Chi fa la guerra dimentica l’umanità e che in ogni conflitto la gente comune è la vera vittima. In questo quadro drammatico – conclude Spera – urge ricercare un accordo politico negoziato nel rispetto della sicurezza e dei diritti delle popolazioni coinvolte, senza alcun intervento militare: quello che il Mondo vuole”.