“Abbiamo chiesto al governo di intervenire presto e di nazionalizzare l’azienda. Bisogna salvare il sito siderurgico più grande d’Europa, un asset strategico in sé e per tutta l’industria italiana. Importante è stata l’apertura al confronto da parte del ministro delle Imprese, Adolfo Urso, perché con la convocazione di oggi ha ripristinato le relazioni industriali, mancate negli ultimi anni”. Così Antonio Spera, segretario nazionale Ugl Metalmeccanici, a seguito dell’incontro – a cui ha partecipato insieme ad Alessandro Dipino in rappresentanza della segreteria confederale Ugl – convocato dal ministro Adolfo Urso presso il Mimit, alla presenza del ministro del Lavoro, Marina Calderone, dei sindacati, dei presidenti di Regione interessati e dei commissari Ilva in A.S. Per il sindacalista “non ci sono più le condizioni per lasciare Acciaierie d’Italia alla mercé della multinazionale Arcelor Mittal, che ricorre sempre al ricatto per fare cassa. La decisione di far ricadere sulle imprese appaltanti e lavoratori i problemi dello stabilimento è l’ultimo atto inaccettabile . Soprattutto in questo momento di transizione ecologica, occorre definire un percorso chiaro condiviso da tutti – ministero, azienda e parti sociali – per poter concludere la vertenza ‘Acciaierie d’Italia’ nel modo più positivo possibile. La situazione drammatica, che stanno vivendo i lavoratori, diretti ed indiretti delle Acciaierie, è drammatica”, aggiunge Spera. “Arcelor Mittal non ha mai rispettato gli accordi, ha fatto sempre ricadere su soggetti terzi scelte, peraltro, mai condivise con le parti sociali, ha eluso costantemente le relazioni industriali. Ci sono lavoratori in Amministrazione straordinaria che non hanno alcuna percezione del loro futuro lavorativo. Per tutte queste ragioni, come Ugl Metalmeccanici ricorreremo alle iniziative, che riterremo necessarie, a sostegno dei lavoratori diretti e indiretti”, conclude il sindacalista.

 

Roma lì 17 novembre 2022