Dopo tutti gli eventi di femminicidio degli ultimi tempi noi della UGL Coordinamento Donna riteniamo questo un fenomeno gravissimo su cui va fatta una analisi in un contesto diverso molto più complesso che passa attraverso lo studio della natura umana che spesso crea comportamenti e reazioni bestiali nei confronti della donna da parte del soggetto umano maschile.

Come sindacato preferiamo occuparci di tematiche lavorative che sono la nostra materia e nelle cui risoluzioni crediamo fermamente.

L’otto marzo è la data che ricorda una tragedia accaduta nel 1908, che ha avuto come protagoniste molte operaie dell’industria tessile Cotton di New York, rimaste uccise in un incendio. I fatti che hanno realmente portato all’istituzione della festa della donna sono in realtà più legati alla rivendicazione dei diritti delle donne, tra i quali il diritto di voto e alla parità di genere. Da allora tante cose sono cambiate l’emancipazione femminile è andata avanti nella parità di diritti, ma molto deve essere ancora fatto, in particolare per la parità effettiva nei luoghi di lavoro, dove le donne molto spesso ricoprono ruoli importanti ma con livelli di inquadramento e retribuzioni inferiori, in alcuni casi anche del 25%.

Il Coordinamento Donne ha come obiettivi la promozione delle politiche di pari opportunità, l’analisi e lo studio delle dinamiche sociali e lavorative delle donne per contribuire a diffondere ed alimentare una cultura ‘di genere’ a tutto tondo, prestando particolare attenzione al tema della conciliazione vita/lavoro.

Dalle statistiche del “gender policies report” dell’istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche Da fonti Inapp (Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche) si evince un incoraggiante crescita sul mercato del lavoro che dovrebbe indurci ad esultare, le stesse statistiche, però, illustrano un persistente ed importante gap di genere, continuando a riservare alla componente femminile una posizione subalterna.

Sebbene i dati Istat, relativi all’ottobre del 2022 mostrino un tasso occupazionale totale pari al 60,5% una lettura divisa per genere mostra che la dinamica di crescita resta per le donne, rilegata ad un occupazione ridotta e precaria e un forte ricorso al part-time

In parallelo, l’analisi dei dati Inps sull’andamento dei contratti arrivati nel primo semestre 2022, conferma lo scenario di una crescita del lavoro femminile all’insegna della precarietà e della debolezza contrattuale, del regime ad orario ridotto e conseguentemente minori redditi.

La Ugl Metalmeccanici ritiene necessario portare avanti la battaglia sulla effettiva parità di genere, legata anche ai temi della maternità e della genitorialità, serve poter garantire flessibilità orarie, congedi per i genitori oltre quelli previsti dalla attuale legislazione. Servono sostegni economici alle mamme, più asili nido anche dove e possibile all’interno dei luoghi di lavoro. Riteniamo indispensabile non penalizzare le carriere delle donne che scelgono di poter diventare mamme. Il nostro Paese sta diventando una nazione di anziani, si trova da troppi anni in decrescita demografica, causata da perdurante crisi economica, con le retribuzioni che non garantiscono un tenore adeguato alle esigenze familiari.    

 

 

Roma lì 8 marzo 2024

Coordinamento nazionale donne UGL Metalmeccanici